SCUOLA DELL'INFANZIA

INFANZIA SANTE ZENNARO


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POF Infanzia Sante Zennaro 20-21

DIDATTICA INFANZIA


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La scuola dell’infanzia è aperta a tutti i bambini con un’età compresa fra i tre e i cinque anni. Ha durata triennale e non è obbligatoria.
Questo primo segmento del percorso di istruzione concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale dei bambini; stimola le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, e mira ad assicurare un’effettiva eguaglianza delle opportunità educative. 
La scuola dell’infanzia, nel rispetto del ruolo educativo dei genitori, contribuisce alla formazione integrale dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, realizza la continuità educativa con la scuola primaria. 

L’infanzia rappresenta una fase fondamentale dell’educazione dell’uomo e del cittadino; di conseguenza, la scuola che accoglie i bambini dai tre ai cinque, si configura proprio come ambiente educativo intenzionalmente strutturato, al fine di garantire a tutte le bambine e i bambini pari opportunità formative, così come prescritto dalle “Indicazioni Nazionali”. I bambini giungono alla scuola dell’infanzia con un proprio bagaglio culturale, esperienziale e valoriale, originale ed unico, che va rispettato e valorizzato, mediante la creazione di un ambiente strutturato negli spazi, nei tempi e nelle attività; al fine di garantire a tutti un sano processo evolutivo sul piano affettivo, sociale, cognitivo ed un significativo approccio ai sistemi simbolico culturali del nostro tempo, intenzionalmente orientato al graduale sviluppo delle conoscenze, abilità e competenze. 

Riconoscendo la centralità degli alunni, la scuola dell’infanzia è un luogo ricco di esperienze, scoperte e rapporti, costituisce un ambiente educativo rispettoso della loro età, dei loro tempi di apprendimento, e delle loro unicità. Un luogo per incontrarsi, per riconoscersi, per comunicare, per scoprire, per crescere ed imparare. Il modo in cui sono strutturati gli spazi e distribuiti i materiali incide in maniera significativa sulla qualità delle esperienze che si compiono. Pertanto, ogni contesto di gioco, di relazioni, di emozioni e di apprendimento va ideato, concordato  e realizzato con consapevolezza in modo da favorire il benessere del bambino.

La metodologia flessibile, si fonda su alcuni elementi fondamentali. 

La progettazione aperta e flessibile

E’ fondamentale predisporre in modo adeguato e coerente una programmazione educativa, che consenta al bambino di elaborare il suo processo di crescita. Essa deve partire dal singolo bambino e rispettare la sua soggettività ed unicità disponendo una serie di interventi funzionali e individualizzati per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. 

La valorizzazione della vita di relazione

La dimensione affettiva è essenziale nei processi di crescita: l’affetto, il rispetto, la serenità, l’allegria, lo scambio, l’ascolto e l’aiuto sono componenti essenziali per diventare buoni adulti e cittadini attivi e consapevoli. In tale prospettiva la scuola dell’infanzia ha il compito di rendere molteplici le modalità di relazione, quali coppie, terzetti, piccolo gruppo, gruppo allargato. A tale scopo sono predisposte dai docenti varie attività: in sezione con il gruppo classe, nei laboratori per intersezione, in giardino con più gruppi sezione. 

La valorizzazione del gioco

L’approccio ludico è presente in tutte le attività e nei vari campi di esperienza. Il gioco rappresenta una risorsa privilegiata di apprendimento nelle dimensioni simbolico e cognitive; è uno strumento per lo sviluppo del bambino, attraverso il quale egli sperimenta, esprime la sua creatività, acquisisce le prime regole sociali e morali, regola le sue emozioni attraverso il rapporto con gli altri bambini, manifesta bisogni, desideri e sentimenti.

Il dialogo continuo

Il dialogo continuo è utile per un confronto, per uno scambio, un arricchimento reciproco, per stimolare la discussione e valorizzare “il pensare con la propria testa” sviluppando il senso critico, per rendere il bambino sempre coprotagonista del suo percorso di crescita. 

L’osservazione sistematica degli alunni

Nella scuola dell’infanzia è fondamentale l’osservazione sistematica ed occasionale degli alunni al fine di riorganizzare e di rimodulare mediante progetti l’intervento educativo. 

La documentazione

La documentazione consente agli alunni di conservare la memoria delle proprie esperienze vissute e di riflettere sul loro operato, sulle loro conquiste, su quello che ciascuno ha dato e ha ricevuto dai compagni, sul riconoscimento della propria identità e di quella del gruppo, al fine di sviluppare la capacità di lettura della pratica educativa quotidiana. 

La progettazione educativa, mediante un’attenta ed ampia documentazione, si rende visibile e trasparente ai suoi destinatari: alunni, famiglie, docenti. 

Patto educativo scuola – famiglia

Le famiglie costituiscono il contesto più influente per lo sviluppo sociale affettivo e cognitivo dei bambini. Esse sono portatrici di risorse che devono essere valorizzate nella scuola, al fine di far crescere una solida rete di scambi comunicativi e di responsabilità condivise. È auspicabile instaurare con le famiglie un rapporto fondato sulla fiducia reciproca, sul dialogo e sulla trasparenza tra le parti coinvolte nel processo educativo, per una proficua collaborazione. La partecipazione dei genitori alla vita scolastica si realizza mediante varie modalità, rispettando sia le esigenze degli alunni, che quelle della scuola e delle famiglie stesse. Ogni momento di incontro con la componente genitoriale, sia esso di assemblea, Consiglio di Intersezione, Consiglio di Istituto o condivisione di progetti o laboratori costituisce un’occasione proficua per l’arricchimento dell’offerta formativa della nostra scuola. 

“…Quando lavori coi bambini devi stare in una sorta di attesa dubitativa, essere capace di sorprenderti per ciò che non ti aspetti. I tuoi interventi devono essere sempre accorti, delicati, silenziosi, poco eclatanti, è sufficiente che i bambini sentano la tua presenza, sentano che sei con loro, questo li renderà fiduciosi e consapevoli di ciò che sta succedendo e di ciò che stanno apprendendo. Devi essere come un ricercatore permanente. Puoi aiutare i bambini a costruirsi delle aspettative, dei pensieri, – anche se disordinati per te – che abbiano un significato per loro. Devi lasciare che siano loro gli autentici protagonisti…”

Loris Malaguzzi

(da Loris Malaguzzi, biografia pedagogica, di Alfredo Hoyuelos)

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